Una delle trasformazioni più profonde nel modo di intendere la guida di un’azienda riguarda l’emergere della cosiddetta leadership diffusa, un pattern che sta sostituendo i modelli gerarchici tradizionali, incentrati su un’unica figura di comando. Questi ultimi stanno progressivamente lasciando il posto a strutture più orizzontali e partecipative.
Questa evoluzione è stata fortemente stimolata dalla diffusione dello smart working, che ha reso indispensabile promuovere maggiore autonomia e fiducia tra colleghi. Ne sono consapevoli molte aziende, che infatti stanno adottando approcci di leadership condivisa per aumentare l’efficienza decisionale, stimolare l’innovazione e rafforzare il coinvolgimento dei dipendenti.
Si parla, in questi termini, di “leadership diffusa”, cioè distribuita orizzontalmente tra tutti gli elementi del team lavorativo.
Secondo sondaggi effettuati tra i dipendenti di una multinazionale, l’adozione di pratiche di leadership diffusa aumenta addirittura del 20% la soddisfazione dei dipendenti. In un’azienda sanitaria, si è registrato un aumento nella velocità di risposta a emergenze mediche addirittura del 25%.
E sono solo alcuni dei numerosissimi esempi che si possono trovare.
Analizziamo nel dettaglio da dove nasce la necessità della leadership diffusa, quali sono i meccanismi a cui può attingere e le sfide che deve affrontare.
Indice dei contenuti
- L’evoluzione delle organizzazioni complesse
- Perché ripensare la leadership oggi?
- Quali sono le sfide e le strategie per implementare la leadership diffusa?
- 1. Costruire fiducia con i collaboratori
- 2. Creare una nuova dinamica di team e apprezzare l’impatto dei comportamenti individuali
- 3. Stabilire pratiche condivise attraverso l’Appreciative Inquiry
- 4. Migliorare i livelli di resilienza (personale e di team)
- 5. Upskilling e sviluppo di nuove competenze
- 6. Comprendere la psicologia positiva, le scienze comportamentali e la mindfulness
- 7. Adottare un approccio di apprendimento esperienziale
- 8. Superare la resistenza al cambiamento a livello organizzativo
- 9. Pratiche partecipate per incrementare l’autonomia
- 10. Visione circolare
- Perché la leadership diffusa è sempre più strategica? I vantaggi per l’azienda
- Leadership diffusa e il futuro del lavoro: l’Impatto del lavoro ibrido e remoto
- Bilanciare autonomia e responsabilità nel lavoro ibrido, sviluppare l’intelligenza emotiva e promuovere la fiducia
- Conclusioni
L’evoluzione delle organizzazioni complesse
Le imprese di oggi si trovano a operare in contesti sempre più articolati e soggetti a rapidi cambiamenti.
Fenomeni come la digitalizzazione, la crescente interconnessione globale e le nuove esigenze delle persone hanno profondamente modificato le loro strutture organizzative di un tempo.
In questo scenario, lo smart working ha avuto un ruolo determinante nell’accelerare la trasformazione del concetto di leadership: in assenza di una presenza fisica costante, diventa naturalmente più complesso esercitare un controllo diretto.
Questo ha spinto moltissimi leader a rivedere il proprio approccio, sviluppando nuove abilità fondate sulla fiducia reciproca, sulla capacità di ispirare e motivare a distanza e su una comunicazione chiara ed empatica. Di conseguenza, la leadership assume oggi una forma più diffusa e collaborativa, orientata al raggiungimento degli obiettivi più che alla supervisione quotidiana, in linea con un modo di lavorare sempre più moderno e task-oriented, che non vuole attenersi a regole rigide e orari prestabiliti ma permette un equilibrio diverso.
Si afferma un modello che intende premiare l’autonomia delle persone e stimolare la creatività: il risultato, in contesti organizzativi in continua evoluzione, non può che essere positivo e rappresentare un cambiamento in meglio per lavoratori e datori di lavoro.
Perché ripensare la leadership oggi?
In un ambiente lavorativo ridisegnato profondamente da crescente complessità dei mercati, accelerazione tecnologica e adozione diffusa dello smart working, i modelli di comando verticali appaiono spesso troppo rigidi e inefficaci.
È bene considerare, dunque, che una leadership più distribuita permette di valorizzare le competenze di ciascun individuo, accrescere il senso di appartenenza e stimolare il contributo attivo del team, portando inoltre a una migliore retention dei lavoratori e fidelizzazione nei confronti della propria azienda.
I “vecchi” modi di lavorare vengono ripensati e resi più elastici. Si tratta di un’esigenza importante: dopo essersi resi conto che il controllo centralizzato e la rigida separazione tra chi decide e chi esegue tende a rallentare i processi decisionali e ridurre la flessibilità dell’organizzazione, sono i datori di lavoro i primi a rendersi conto dei vantaggi presentati da modelli più recenti.
Non è raro che gli approcci “vecchi” generino demotivazione, senso di alienazione e una perdita più veloce del personale: tutte ottime ragioni per ripensare la leadership in maniera innovativa.
Cos’è la leadership diffusa?
La leadership diffusa è un modello in cui il potere decisionale e la responsabilità non sono concentrati in una sola figura, ma sono distribuiti tra i membri dell’organizzazione, a promozione di uno sviluppo del gruppo in cui ogni individuo si sente responsabilizzato e può sfruttare al meglio le proprie skill ed esperienze.
Ne trae beneficio l’intero team dei lavoratori.
Dal modello leader-follower al modello leader-leader
Se la leadership è vista come una competenza distribuita e dinamica, allora è evidente che il modello leader-follower, basato su una strutturazione gerarchica dei ruoli di lavoro, dovrà venire meno in favore di un modello leader-leader.
In questa struttura, tutti i lavoratori mettono a frutto le loro competenze assumendosi la responsabilità della propria area di lavoro e articolando in autonomia le fasi progettuali ed esecutive, con un effetto di responsabilizzazione e autonomizzazione diffusa che permette di snellire a migliorare il lavoro.
Per formulare un esempio concreto, in un’azienda o start-up dedita allo sviluppo di software, un programmatore non deve attendere l’approvazione del project manager per proporre miglioramenti tecnici: viene responsabilizzato a valutare l’impatto delle sue scelte, confrontarsi con il team e poi agire.
L’idea fondante della leadership diffusa è che guidare un team o prendere decisioni che non siano funzioni assunte costantemente da un’unica figura di autorità, ma ruoli che possono essere assunti “dal basso” da chiunque, a seconda delle competenze e del contesto.
I principi fondamentali della leadership diffusa
Vediamo, ora, alcuni dei principi fondamentali delle pratiche di leadership diffusa.
- Distribuzione del potere decisionale e sostegno all’autonomia: in un modello di leadership diffusa, le decisioni non sono più accentrate ma distribuite tra i membri del team, che vengono incoraggiati ad agire in autonomia rispetto al proprio ambito di competenza, con maggiore velocità operativa e in un senso più profondo di responsabilità individuale. È bene considerare che questo tipo di autonomia non elimina ogni forma di guida o di strutturazione gerarchica, ma la trasforma in supporto e facilitazione.
- Trasparenza e condivisione degli obiettivi: affinché una leadership sia davvero efficace, è fondamentale garantire chiarezza e trasparenza su obiettivi e aspettative. Condividere le informazioni in maniera più trasparente significa che non solo il team lavora in modo più allineato e consapevole, ma i leader hanno la possibilità di ricevere feedback più mirati, costruire fiducia e favorire un dialogo continuo che rafforza la coesione del gruppo e la condivisione della responsabilità.
- Creazione di un ambiente sicuro per l’apprendimento e la sperimentazione: un clima di fiducia permette ai membri del team di esprimersi liberamente, condividere idee e apprendere dai propri errori. Porre tutti i lavoratori sullo stesso piano li incoraggia a non temere il confronto, a superare la paura della performance e a considerare i progetti in maniera più olistica e orientata al team.
- Accesso all’intelligenza collettiva e sfruttamento del potenziale di tutto il team: i processi collaborativi, oltre a responsabilizzare chi vi partecipa e a far sentire coinvolto ogni membro del team, hanno anche un altro vantaggio essenziale: la condivisione delle conoscenze e delle competenze arricchisce le soluzioni proposte e migliora la qualità delle decisioni.
Non è un caso che la capacità di valorizzare il contributo di tutti i membri del team generi soluzioni più ricche e complete: si tratta del vecchio, e sempre valido adagio, per cui “l’unione fa la forza”.
Dopotutto, ogni persona porta con sé esperienze, intuizioni e competenze uniche e, in un contesto di leadership distribuita, tutti hanno l’opportunità di contribuire in modo significativo, con una vera valorizzazione delle risorse umane: anche chi non ricopre ruoli formali di comando può essere guida e riferimento.
Quali sono le sfide e le strategie per implementare la leadership diffusa?
L’adozione della leadership diffusa richiede un cambiamento culturale significativo all’interno dell’organizzazione. È necessario sviluppare competenze come l’intelligenza emotiva, la resilienza e la capacità di lavorare in team.
Inoltre, è fondamentale superare la resistenza al cambiamento e promuovere una mentalità di crescita. La formazione continua e l’adozione di pratiche partecipative possono facilitare questo processo.
Vediamo qualche esempio concreto di strategie applicabili per ottimizzare la leadership diffusa nella propria organizzazione.
1. Costruire fiducia con i collaboratori
Per chi è abituato a ricoprire posizioni di autorità e comando, “lasciare la presa” e abituarsi a delegare e a responsabilizzare i propri collaboratori può essere un passaggio spinoso. Costruire fiducia richiede tempo e coerenza nei comportamenti.
Un esempio concreto: in una startup, il team leader che vuole implementare la leadership condivisa parlerà regolarmente con il gruppo delle informazioni strategiche, sarà trasparente anche nei momenti di difficoltà e chiederà attivamente suggerimenti per migliorare l’”outcome” finale.
2. Creare una nuova dinamica di team e apprezzare l’impatto dei comportamenti individuali
Trasformare le dinamiche interne al team, passando da logiche competitive a relazioni più collaborative e responsabili, passa per la valorizzazione di ogni azione e l’analisi onesta dei modi di lavorare propri e altrui.
Per esempio, si può introdurre un momento settimanale di “feedback orizzontale”, in cui i membri del team si danno reciprocamente riscontri costruttivi, per maggiore consapevolezza dell’impatto delle proprie azioni e rafforzamento della coesione del gruppo.
3. Stabilire pratiche condivise attraverso l’Appreciative Inquiry
Si definisce “Appreciative Inquiry” una metodologia che si concentra sugli aspetti che funzionano bene, anziché sui problemi, stimolando il team a costruire soluzioni partendo dai propri punti di forza.
Ad esempio, i membri del team possono essere coinvolti in workshop dove condividono i momenti di successo vissuti in passato per identificare le pratiche più efficaci da replicare.
4. Migliorare i livelli di resilienza (personale e di team)
In un contesto di leadership diffusa, la resilienza si rafforza grazie alla condivisione della responsabilità e al sostegno reciproco: i team sono più pronti ad adattarsi, a trovare soluzioni e a mantenere la motivazione anche nei momenti complessi.
La resilienza, capacità fondamentale a livello individuale e di gruppo, è facilitata dall’assunzione di pratiche di leadership diffusa perché queste promuovono un senso condiviso di responsabilità, incoraggiano il supporto reciproco nei momenti critici e abituano i team a prendere decisioni in autonomia anche in contesti incerti.
5. Upskilling e sviluppo di nuove competenze
Per sostenere una leadership diffusa, è fondamentale offrire alle persone occasioni per aggiornarsi e sviluppare competenze trasversali: dalla gestione del tempo alla comunicazione efficace, dal decision making all’intelligenza emotiva.
Si definisce “upskilling”, miglioramento e sviluppo delle competenze del lavoratore.
Un esempio concreto può essere l’implementazione di workshop aziendali per lo sviluppo di “soft skill per la leadership condivisa”, accessibili a tutti i livelli.
I partecipanti, al termine del percorso, vengono coinvolti in micro-progetti dove possono mettere subito in pratica quanto appreso, migliorando l’efficacia complessiva dei team.
6. Comprendere la psicologia positiva, le scienze comportamentali e la mindfulness
La leadership diffusa si basa anche sulla consapevolezza di come funziona la psicologia umana: emozioni, motivazione e benessere influiscono direttamente sulle performance e sulla collaborazione.
Integrare principi di psicologia positiva, mindfulness e scienze comportamentali, per esempio con l’introduzione di brevi sessioni di meditazioni mindfulness o applicando il rinforzo positivo, può rappresentare una sfida e al contempo una strategia vincente per l’implementazione di pratiche più “orizzontali” nell’azienda.
7. Adottare un approccio di apprendimento esperienziale
Creare un ambiente sicuro per fare esperienza e imparare in gruppo, senza timore di errori e confronti, è una delle risorse più preziose concesse dall’applicazione di meccanismi di leadership diffusa, con i vantaggi che abbiamo esposto pochi paragrafi fa.
È possibile proporre, ad esempio, laboratori di simulazioni di situazioni critiche o stressanti in cui i partecipanti siano liberi di proporre, sbagliare e imparare collettivamente.
8. Superare la resistenza al cambiamento a livello organizzativo
La leadership diffusa richiede spesso un cambiamento culturale profondo, che può incontrare resistenze.
Per superarle, è fondamentale costruire un percorso graduale: per esempio, per introdurre modelli collaborativi, si possono costruire dei piccoli gruppi pilota in progetti autogestiti, i successi dei quali verranno poi condivisi con tutta l’azienda o l’organizzazione a titolo di esempio.
9. Pratiche partecipate per incrementare l’autonomia
Le pratiche partecipative, per esempio riunioni orizzontali o feedback strutturati rafforzano l’autonomia, perché permettono ai team di essere parte attiva nei processi decisionali, migliorando l’engagement e l’autonomia. Ogni membro del team ha la sensazione di essere parte attiva nei processi decisionali.
Questo coinvolgimento diretto non solo migliora l’engagement, ma stimola anche il senso di responsabilità individuale e collettiva.
Un esempio concreto può essere l’introduzione di un momento di feedback collettivo e reciproco dopo ogni riunione di lavoro: un’occasione di riflessione per fare il punto, esprimere la propria opinione su come si sono svolte le cose e avere la possibilità di incidere davvero sull’andamento del lavoro.
10. Visione circolare
La leadership diffusa si integra bene con una visione circolare dell’organizzazione, in cui ogni parte è interconnessa e l’impatto delle decisioni è valutato nel suo complesso.
Si può adottare una governance circolare, per esempio, coinvolgendo i rappresentanti di tutti i dipartimenti – produzione, marketing, logistica – nei processi decisionali strategici.
La concertazione delle diverse parti in gioco garantisce, sul lungo periodo, maggiore consapevolezza di come funziona l’intera azienda.
Perché la leadership diffusa è sempre più strategica? I vantaggi per l’azienda
Dopo aver analizzato le sfide e le possibili strategie per implementare la leadership diffusa, esploriamo alcuni dei maggiori benefici di cui godranno aziende e organizzazioni implementando i meccanismi che abbiamo analizzato.
- Maggiore velocità decisionale e operativa: la distribuzione del potere decisionale consente una risposta più rapida alle sfide e alle opportunità. I team sono autorizzati ad agire senza dover attendere continue approvazioni dall’alto, il che riduce i tempi morti e aggiunge fluidità ai processi lavorativi e capacità di reagire prontamente.
- Incremento della produttività e della qualità del lavoro: quando le persone si sentono direttamente coinvolte nei risultati, tendono a lavorare con maggiore attenzione e motivazione, in maniera più responsabile e diretta. Questo porta a un miglioramento complessivo delle performance e migliora la qualità finale del lavoro.
- Promozione dell’innovazione e della creatività: un ambiente che incoraggia la sperimentazione favorisce l’emergere di nuove idee e soluzioni, spesso nate dalla compenetrazione delle diverse skill, da una visione più circolare e dall’upskilling. La possibilità di esplorare senza timore di sbagliare stimola il pensiero laterale e apre a strategie audaci.
- Miglioramento dell’engagement e della soddisfazione dei dipendenti: la partecipazione attiva e il riconoscimento delle competenze individuali aumentano la motivazione e il coinvolgimento. D’altra parte, tutti conosciamo situazioni lavorative stagnanti e gestite in maniera antiquata, in cui il lavoratore non si sente valorizzato né messo in risalto dall’organizzazione e finisce per dedicare meno impegno e passione alle sue mansioni. Quando, al contrario, i collaboratori notano che il loro contributo ha un impatto reale, si sentono valorizzati e parte integrante del successo collettivo, il che si traduce in un clima aziendale più positivo e stabile.
- Maggiore agilità, resilienza e adattabilità organizzativa: ogni team, in virtù della presenza di molteplici punti decisionali, diventa un nodo attivo nella rete organizzativa, in grado di reagire rapidamente. Questo rende l’intera struttura più flessibile e pronta a evolversi, guadagnando in resilienza e adattabilità.
- Liberare i leader senior per attività strategiche: la distribuzione delle responsabilità consente ai leader di concentrarsi su compiti a maggiore valore aggiunto, come l’analisi di mercato o la pianificazione a lungo termine. Delegando in modo intelligente, i leader possono dedicare più tempo a una visione strategica di lungo termine e smettere di operare un “micromanaging” improduttivo e frustrante, fidandosi attivamente dei collaboratori e rendendoli sempre più autonomi.
- Migliore retention dei talenti: un ambiente che valorizza le competenze e promuove la crescita professionale favorisce la fidelizzazione dei dipendenti.
Leadership diffusa e il futuro del lavoro: l’Impatto del lavoro ibrido e remoto
A distanza, la necessità di instaurare un clima di fiducia è ancora più urgente. Il lavoro da remoto, in modalità remoto 100% o ibrido, necessità di capacità emotive e comunicazione efficace: lo scopo è mantenere coesione e motivazione nei team distribuiti in varie parti del paese o del mondo.
Come già evidenziato, infatti, appare evidente come l’emergere così netto delle pratiche di leadership diffusa abbia le sue radici proprio nel trend in costante crescita del lavoro da remoto.
Distribuire le responsabilità e autonomizzare i lavoratori è un processo chiave per non perdere la visione d’insieme e per garantire precisione e puntualità nel lavoro ibrido e remoto.
Bilanciare autonomia e responsabilità nel lavoro ibrido, sviluppare l’intelligenza emotiva e promuovere la fiducia
Nel lavoro ibrido, bilanciare autonomia e responsabilità è cruciale per garantire efficienza senza rinunciare alla flessibilità. I collaboratori devono poter gestire il proprio tempo e le proprie attività con libertà, ma anche essere consapevoli degli obiettivi da raggiungere e delle aspettative comuni.
Molte aziende, per questa ragione, adottano strumenti di monitoraggio trasparente e momenti di allineamento regolari per sostenere e promuovere questo equilibrio – sempre puntando a mantenere, per quanto possibile, la massima libertà per i lavoratori.
La conseguenza necessaria di questo punto è lo sviluppo di competenze di intelligenza emotiva: empatia, ascolto attivo e capacità di dare e ricevere feedback devono essere al centro delle nuove abilità, tanto del datore di lavoro quanto dei dipendenti.
L’obiettivo finale, naturalmente, è la fiducia operativa ad ogni livello dell’organizzazione. La fiducia tra dipendenti e tra dipendenti e dirigenti deve rappresentare il punto di partenza e di arrivo in tutti i momenti: è la chiave di volta per la costruzione di un clima sano e produttivo.
Conclusioni
Avviarsi verso una leadership più dinamica ed efficiente significa adottare modelli in grado di rispondere meglio alla complessità del contesto attuale. In questo scenario, la leadership diffusa emerge come una trasformazione inevitabile per le aziende moderne, che devono affrontare cambiamenti continui e richieste crescenti di flessibilità e partecipazione.
Questo approccio supera le logiche gerarchiche tradizionali e permette di attivare pienamente il potenziale delle persone, promuovendo un maggiore coinvolgimento e stimolando innovazione e collaborazione.
Le imprese che adottano una leadership distribuita possono beneficiare nel tempo di una migliore capacità di risposta, di decisioni più condivise e di un’organizzazione più resiliente. Modelli orizzontali e inclusivi, che riconoscono e valorizzano il contributo di ogni individuo come risorsa centrale per il successo collettivo, rappresentano dunque una risorsa preziosissima e un’arma imprescindibile per prepararsi a un futuro di continui cambiamenti e dinamismo imprevedibile, in un mondo che si muove sempre più veloce.